Figlio di Manus Cruijff e Nel Draaije proprietari di un negozio di frutta e verdura in via Tuinbouwstraat.
Johan e il fratello maggiore di due anni Hendrik passarono la maggior parte dell'infanzia giocando partite di calcio con i bambini del quartiere.
La sua carriera di calciatore ha inizio quando entra nel settore giovanile dell'Ajax all'età di dieci anni, insieme al fratello Hendrik detto Heini: il fratello stopper, lui mezzala. Le sue capacità tecniche e il suo talento vengono subito notate dall'allenatore della squadra Vic Buckingham che lo sottopone ad un allenamento duro e costruito secondo le sue necessità fisiche. Il piccolo Johan mostra alcune imperfezioni del fisico, corrette con un allenamento duro che prevede l'utilizzo di sacchetti di sabbia inseriti nella tuta. L'allenamento funziona, ma è il talento a farla da padrone e, malgrado la fragilità del corpo, l'ingegno e la velocità lo rendono unico.
A 12 anni perse il padre per un infarto; la madre dovette cedere la casa e il negozio di prodotti ortofrutticoli. Il vicepresidente dell'Ajax diede alla vedova un posto come donna delle pulizie allo stadio e come commessa del bar della società.
A 14 anni Johan vince il suo primo campionato, nella categoria Allievi. Dopo la morte del padre le difficoltà economiche furono disastrose per la famiglia, e Johan lasciò gli studi per diventare calciatore.
A 16 firma il primo cartellino con l'Ajax. In prima squadra debutta il 15 novembre 1964 in Groningen-Ajax 1-3. La settimana seguente realizza il suo primo gol nel 5-0 casalingo contro il PSV.
La sua squadra, per cui tifava fin da piccolo, vive un momento molto difficile e rischia seriamente la retrocessione. La sconfitta con il Feyenoord con il pesantissimo risultato di 9-4 decreta l'esonero dell'allenatore Buckingham sostituito dall'ex giocatore dell'Ajax Rinus Michels. Il nuovo allenatore dà inizio ad una nuova era del calcio olandese: il "calcio totale", dove cioè ogni giocatore può essere sostituito da un altro senza che questo implichi un problema con la struttura tattica del gioco di squadra.
Dopo aver evitato la retrocessione nel 1964-1965 l'ascesa della squadra è anche la sua ascesa. Dopo tre anni di questa tattica, l'Ajax vince tre campionati consecutivi e la Coppa d'Olanda.
Cruijff non era un attaccante puro, ma segnava tantissimo e arrivò a segnare 33 gol in 30 partite nel campionato '66-'67.
Nel 1969 disputò la prima fnale di Coppa dei Campioni contro il Milan del grande Nereo Rocco, i Rossoneri si imposero con un netto 4-1 ma Johan impressionò tutti per le sue enormi capacità.
Il suo numero di maglia era il 9 ma nel 1970 inizia a indossare la famosa maglia #14, il perchè di quel numero? Cruijff sostenne che i lancieri in quella stagione adottarono la numerazione personalizzata, tutti i giocatori avrebbero mantenuto lo stesso numero per tutta la stagione; essendo infortunato, quando tornò in campo era disponibile solamente il #14 che, da quel momento, divenne il suo portafortuna.
Nel 1971 l'Ajax vinse la sua prima Coppa dei Campioni della sua storia battendo in finale i greci del Panathinaikos, Cruijff fornì l'assist per il gol del compagno di squadra Arie Haan.
Johann quell'anno vinse il suo primo Pallone d'oro.
Al termine della stagione '70-'71, il tecnico Michels lascia la panchina degli olandesi per trasferirsi al Barcelona. "Ho ottenuto tutto quello che potevo – è impossibile fare meglio di così".
Nell'anno 1971-1972 l'Ajax vinse praticamente tutto. Il Campionato (Eredivisie), la Coppa dei Campioni contro l'Inter giocando la finale a Rotterdam in casa dei rivali del Feyenoord. Cruijff fu il principale protagonista di questa finale, fece una doppietta, la partita finì 2-0 per gli olandesi. La coppa nazionale (KNVB beker) fu vinta contro l'ADO Den Haag con il risultato di 3-2 per i lancieri di Amsterdam.
Nella stagione successiva '72-'73 l'Ajax di Cruijff porta a casa tutto: i lancieri vincono ancora l'Eredivisie e la Coppa dei Campioni battendo in finale la Juventus per 1-0, con la rete di Johnny Rep, per la terza volta consecutiva. Tra il 1965 e il 1973 la squadra di Amsterdam vince in tutto sei campionati, tre Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale e la neonata Supercoppa UEFA nel doppio confronto contro il Milan, 1-0 a Milano per i Rossoneri e 6-0 ad Amsterdam per l'Ajax.
Nel 1973 venne ceduto al Barcellona per la super cifra di tre milioni di fiorini olandesi, poco più di un miliardo di lire dell'epoca, firma un contratto da un miliardo e trecento milioni di lire, sempre quell'anno il colosso assicurativo Lloyd's di Londra assicurò le gambe di Cruijff per due miliardi e mezzo. Al Barcellona prese il numero 9 (invece del suo 14) e ritrova come allenatore Rinus Michels.
Johan Cruijff debutta nella Liga nel Camp Nou il 28 ottobre 1973 segnando due reti ed il Barcellona vince per 4-0 sul Granada. La squadra catalana è penultima in classifica ed è già stata eliminata dalla Coppa UEFA.
Il Barça non vince la Liga da 14 anni, l'inizio di stagione fa pensare a un'annata deludente; seguirono poi 10 vittorie di fila, con un totale di 26 partite senza sconfitte!
Il 22 dicembre 1973 segna una rete con una rovesciata di tacco nella vittoria, per 2–1, contro l'Atletico Madrid, gesto calcistico che lo battezzerà con il soprannome di "Olandese volante".
La Liga si chiuse con la vittoria del Barcellona con un totale di 16 reti per l'olandese.
Nell'esate del 1974 Johan disputò l'Europeo con la sua nazionale, l'Olanda, la squadra di Cruijff raggiunse la finale perdendola proprio con i padroni di casa della Germania Ovest.
Questa fu la migliore stagione dell'atleta olandese tanto da ricevere il suo terzo Pallone d'oro.
Nella stagione 1974-1975 il Barcellona si classifica al terzo posto, le diatribe con l'allenatore Rinus Michels e altri fattori lo portano ad annunciare il ritiro dal calcio a soli 31 anni.
Sollecitato e convinto dal suo manager Cor Coster (suo suocero) decide di andare a giocare nella NASL, Campionato statunitense prima con i NY Cosmos, esperienza che terminò dopo sole due amichevoli disputate, nel 1979 con i LA Aztecs, l'anno successivo veste la maglia dei Washington Diplomats.
Dopo due stagioni torna in Europa, sempre nella Liga per vestire la maglia del Levante, società di Segunda divisione spagnola dove disputò appena 10 partite.
Il 16 giugno 1981 disputa la prima partita del Mundialito per Club , vestendo contro il Feyenoord la maglia del Milan, neopromosso in Serie A. Cruijff, reduce da un'operazione agli adduttori della gamba sinistra meno di un mese prima, appare in cattive condizioni: si segnala solo per un assist ad Antonelli, tanto che a fine primo tempo viene sostituito. Fu l'unica sua apparizione in quel Mundialito, e il passaggio ai Rossoneri non si concretizzò.
Il 6 dicembre del 1981 ritorna a giocare in patria con la maglia della sua squadra, l'Ajax, disputa due stagioni vincendo due campionati e una coppa.
Nell'estate del 1983 passa nelle file del Feyenoord di Rotterdam, con il ruolo di libero davanti alla difesa, vince un altro Campionato, il nono e la Coppa d'Olanda, la sesta della sua carriera.
Duecento giorni dopo il suo secondo e definitivo ritiro dall'attività agonistica, Cruijff venne chiamato il 6 giugno 1985 dall'Ajax per sostituire l'allenatore Leo Beenhakker.
Sulla panchina di Amsterdam vinse due Coppe d'Olanda consecutive '86 '87 e la Coppa delle Coppe ad Atene contro il Lokomotiv Lipsia.
Il 5 maggio del 1988 siede sulla panchina del Barcellona, negli otto anni della sua gestione vinse la Coppa dei Campioni nel 1990 contro la Sampdoria (la prima della storia del Club), quattro volte consecutive la Liga, una Coppa del Re, una Coppa dele Coppe, e perdendo, nel 1994, la finale di Coppa dei Camponi per 4-0 contro il Milan di Fabio Capello.
Per problemi di salute, abbandonò la carriera di allenatore, salvo quattordici anni dopo, il 2 novembre 2009, allenare la Selezione Catalana, fino al 2 gennaio del 2013.
Divenne in seguito dirigente dell'Ajax (2008), poi Presidente onorario del Barcellona (2010), ancora dirigente dell'Ajax (2011), DG del Chivas (Messico) e consulente dell'Ajax (2012).
Il 22 ottobre 2015 comunica al mondo di avere un tumore a livello polmonare, che ne causa la morte il 24 marzo del 2016.
Muore un uomo, ma la leggenda del "Calcio Totale" rimarrà illuminata per tutta l'eternità.
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